Su ogni mercato immobiliare che viaggia in crescita oggi aleggia l’ombra della bolla. Da oltre un anno si accenna al pericolo di una bolla immobiliare a Berlino (la stessa Bundesbank ha messo in guardia sulla crescita dei prezzi in Germania, ritenuti sopravvalutati dalla stessa Banca centrale), nelle ultime settimane a preoccupare è il mattone a Londra, dove il settore residenziale macina record su record, ma dove chi può permetterselo compra ancora casa – soprattutto gli acquirenti in arrivo dall’estero – e spera di trasferirsi qui, prima meta dove i capitali cercano rifugio. E che dire di Manhattan? Gli scenari post-Lehman sono un lontano ricordo oggi che la città vive un boom immobiliare che tocca anche tutta l’area di Brooklyn e potrebbe arrivare fino al Queens (e per cavalcare l’onda anche qualche parroco inizia a vendere canonica e terreno agli sviluppatori immobiliari come ha fatto Christopher Ballard della chiesa di St. Luke e St. Matthew proprio a Brooklyn). In passato per mesi si è parlato della bolla immobiliare in Asia, Cina in primis, finora mai scoppiata.
L’ultima bolla che si profila all’orizzonte è quella di Dubai, che ha già vissuto un crash immobiliare pesante. Oggi la corsa dei prezzi (è la città al mondo che registra i maggiori rincari del mattoni) spinge a rispolverare anche progetti come le isole artificiali del complesso oggi ribattezzato Deira Islands. L’avevo visto nella fase iniziale e già non prometteva niente di buono…
Il termine bolla è francamente abusato, ma la paura dei crolli visti e vissuti, e della crisi che si sono lasciati dietro, porta oggi a mettere le mani avanti. Perchè chi mai è più contento di chi con espressione compiaciuta può dire: “me lo aspettavo, l’avevo immaginato” ?
Nessuno ha la sfera di cristallo per dire dove la prossima bolla colpirà, certo è che chi decide di acquistare casa, per sè o per investimento, deve fare attenzione. Un amico che vive in Inghilterra mi ha chiesto un consiglio, vuole comprare casa e può farlo con sole 30mila sterline e il 95% di mutuo. Ma cosa accadrà al suo investimento se i prezzi non reggono e magari deciderà un domani di rientrare in Italia? Non sempre e ovunque il mattone è un rifugio.