L’Italia sempre meno Spagna e, invece, sempre più simile alla Francia. Per anni gli esperti di mercato real estate hanno analizzato in parallelo i nostri vicini spagnoli e i progressi sulla strada delle riforme e il nostro ritardo sulla stessa via. La scelta italiana di non creare una Bad bank delle sofferenze bancarie – che in Spagna ha dato buoni risultati – in primis. Ma in Italia non si sono mai visti sfitti pari al 50% nei centri commerciali come in Spagna negli anni della crisi, lo stock immobiliare è di buon livello, anche se in molti casi va riqualificazto e deve cambiare destinazione d’uso per riaffarciarsi a una nuova vita, e soprattutto non abbiamo uno stock massiccio di case vacanze invendute come sulle coste spagnole. Ecco perché qualcuno adesso azzarda piuttosto un paragone con la Francia, simile a noi perché qui il mercato è concentrato a Parigi e da noi ormai a Milano. Bisogna però ricordare che in Francia hanno saputo rivitalizzare il segmento di Borsa delle società quotate negli ultimi anni con le Siic (oggi la capitalizazzione è almeno quattro volte quella italiana) e il volume degli investimenti immobiliari nettamente superiore. Il Governo è chiamata in campo, perché senza il pubblico come alleato non si va lontano.
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